AI, 15 grandi temi per i prossimi mesi
Dopo la pausa forzata, e grazie soprattutto alle vostre risposte nel sondaggio, da lunedì comincia una nuova fase: meno attualità (per quella seguitemi su X), più approfondimenti e frequenza ridotta
Hello humans,
sono tornato finalmente alla tastiera dopo la pausa forzata di cui sapete. Il pit stop, tra le varie cose, mi ha permesso di tirare un po’ il fiato e di trovare il tempo per pensare all’evoluzione di questo progetto. A 3 mesi dall’avvio delle pubblicazioni, così, ho deciso di usare l’edizione di oggi per presentarvi la Fase 2 di [Humans/AI] che partirà ufficialmente dalla prossima settimana. E’ un post lungo e un po’ “programmatico” ma penso sia importante leggerlo, toccherò 4 punti:
Cose importanti successe dall’ultimo post (era il 7 aprile)
Cose importanti che ho capito dal sondaggio sulla newsletter (è sempre aperto qui , non serve registrazione)
Cose importanti da sapere sulla Fase 2 di [Humans/AI]
Quindici grandi temi per i prossimi mesi
Io come sempre sono Matteo Montan e se volete saperne di più su di me e su questa newsletter, trovate tutto nelle Info. E ora, andiamo!
1 - COSE IMPORTANTI SUCCESSE NEGLI ULTIMI 10 GIORNI E DI CUI SICURAMENTE PARLEREMO IN FUTURO
Il Papa americano, prima di tutto.
Come avrete sicuramente letto, l’AI ha giocato un ruolo fondamentale nella scelta del nome che Robert Francis Prevost si è dato per guidare la Chiesa: Leone XIV. Iper-semplificando il ragionamento del nuovo pontefice con un’equazione, Leone XIII (quello dell’enciclica Rerum Novarum) sta alla Rivoluzione industriale come Leone XIV sta alla Rivoluzione dell’AI. Qui un articolo visto dall’America che spiega meglio la sua visione sull’AI.
E’ ufficialmente iniziato il reshape della digital economy
Per cominciare, una serie di audizioni pubbliche in USA con i Grandi della tecnologia hanno svelato una marea di informazioni super-interessanti, confermando tra l’altro alcune tendenze che si erano cominciate ad intuire.
L’improvviso amore delle Big Tech per Trump non è esattamente corrisposto, e nessuna di loro con Donald può dirsi davvero al sicuro, perché comanda lui (e i suoi).
L’Antitrust vorrebbe spezzare in due Google (search da una parte, il resto dall’altra) e pure il monopolio di Meta sui social network.
Nel Road Show nel Golfo, Donald ha procacciato 600 billion di dollari in accordi sull’AI (molti relativi alla Difesa), decidendo lui quali aziende portare al seguito e quali no, chi promuovere e chi no.
Nel frattempo, l’AI continua a mettere in crisi tutte le big tech, che non hanno ancora bene capito cosa farci:
i social di Meta sono alla ricerca di una nuova identità e piazzano goffamente l’AI dappertutto facendo incazzare tutti
il volume delle ricerche su Google è calato di brutto, perché la gente le ricerche le fa sempre più sui chatbot AI connessi al web
il traffico internet sta andando ulteriormente a picco, non solo perché Google cala, ma perché Big G con la sua AI Overview integrata nel search di fatto ti dice già tutto quello che serve sapere e rende inutili i poveri link azzurri finiti ormai nel secondo scroll (pessima notizia per gli editori, btw)
In tutto questo, OpenAI continua a guadagnare terreno
si dichiara definitivamente “for profit”
diventa sempre più l’everything app (ChatGPT fa tutto ormai)
debutta pure in politica estera con OpenAI for Countries, programma di collaborazione con i governi per la costruzione in loco di data center e localizzazione dei propri prodotti
L’ONU finalmente ha posto il problema delle armi autonome
Il segretario dell’ONU ha chiesto che entro il 2026 siano definite regole chiare ed universali per i Lethal Autonomous Weapons Systems (LAWS), meglio noti come killer robots, ovvero i sistemi di arma che utilizzano l’AI per identificare, individuare ed eliminare target umani senza diretto intervento umano. Sempre più utilizzati nei vari scenari di guerra (da Russia, Ukraina e Israele), i LAWS sollevano gigantesche domande di ordine etico, legale e di sicurezza. Le consultazioni sono avviate, le posizioni diversissime, ovviamente, ma almeno se ne inizia a parlare.
Un morto ha parlato (bizzarro, ma non troppo)
Un uomo morto in una sparatoria anni fa, la scorsa settimana ha testimoniato nell’ultima udienza del processo che vedeva imputato il suo assassino. Si è trattato di una dichiarazione in video fatta realizzare dalla sorella della vittima con ampio ricorso all’AI, ma era proprio lui che si rivolgeva al suo assassino, tra l’altro per perdonarlo. La notizia dall’Arizona ha fatto il giro del mondo, sembra una cosa bizzarra, ma in realtà introduce un tema con cui dovremo fare i conti: come l’AI cambierà il nostro rapporto con i morti.
2 – COSE CHE HO IMPARATO DAL SONDAGGIO
Al sondaggio su [humans/AI] che ho lanciato nelle scorse settimane, al momento ha risposto il 18% dei lettori, un campione tutto sommato non piccolo (in letteratura, i tassi di risposta ai sondaggi sulle newsletter si attestano mediamente tra il 5 e il 10%) e che comincia ad essere rappresentativo.
Spulciando tra i dati, ho trovato molti spunti che mi motivano a continuare e un sacco di cose utili per continuare a migliorare la newsletter. Ecco alcune risposte.
Gradimento
Molto alto, e ovviamente sono super-felice
Alla domanda “Quanto ti piace [humans/AI]?” il 64,7% ha risposto “Molto” o “Moltissimo”
Alla domanda “Raccomanderesti [humans/AI] a un amico?” il 95% ha risposto “Molto probabilmente” o “Probabilmente”
Il 74,5% del campione ha dichiarato di leggere la newsletter “Sempre” o “Più del 50% delle volte”, il che conferma il tasso di apertura delle email eccezionalmente buono di [humans/AI], stabilmente tra il 55% e il 60% (tenete conto che in letteratura l’open rate delle newsletter quotidiane solitamente oscilla tra il 15% e il 25%)
Posizionamento
Il dato che più mi è piaciuto del sondaggio è quello uscito dalla domanda “Quale espressione sceglieresti per descrivere [humans/AI]?”
Le prime tre espressioni che sono state scelte per descrivere la newsletter (la scelta era multipla) sono queste:
Capace di fare riflettere: 57%
Utile: 46%
Piacevole da leggere: 40%
E’ stata una conferma fondamentale per me, perché raccontare con uno stile piacevole cose utili a fare comprendere l’AI ed a fare riflettere sulle sue implicazioni è esattamente il motivo per cui ho iniziato tutto questo.
D’altra parte, una risposta con cui devo fare decisamente i conti è quella data alla domanda (sempre a scelta multipla) “C'è qualche cosa che vorresti in più in [humans/AI]?” Il 47% infatti ha detto “Più consigli pratici per come usare l’AI” e questa indicazione è un bel grattacapo per me, perché [humans/AI] come abbiamo visto nasce chiaramente per raccontare e fare riflettere sull’AI, ed è difficile conciliare questo posizionamento diciamo “teorico” della newsletter al bisogno espresso da metà dei lettori di avere anche qualcosa di molto pratico, tipo i video ”how to” di Youtube che spiegano passo passo come usare un app, o una sua nuova funzionalità.
La questione è tutt’altro che banale, ma dalle prossime settimane inizierò a studiare una soluzione che risponda a questo bisogno senza snaturare il DNA della newsletter.
Frequenza
Qui è arrivata l’indicazione più chiara ed importante per me: l’80% dei lettori ha detto che la frequenza quotidiana deve essere ridotta a una o più volte settimana.
Su questo specifico punto, vi rimando alla parte del post dedicata alla Fase 2.
Qui mi limito ad anticipare che, secondo me, la cadenza giornaliera era quella giusta per la fase di lancio: da una parte, infatti, avevo bisogno di farmi spazio con qualcosa di distintivo (per descrivere il mio approccio ho coniato la formula “high quality/high frequency”, un binomio che richiede tempo e mestiere che non tutti hanno); dall’altra avevo la necessità di condensare ed accelerare la fase di apprendimento dei lettori su una materia ostica, per portarli il più rapidamente possibile ad avere una buona conoscenza di cosa è l’AI, come funziona, come evolve e quali conseguenze ha e avrà per noi umani.
Evoluzione di prodotto
Altro spunto decisamente interessante quello legato alla possibile evoluzione di [humans/AI] . Vi incollo sotto le risposte (anche qui la scelta era multipla), ma l’indicazione è evidente: podcast!
Anche qui la soluzione non sarà immediata (come per i “consigli pratici") ma ci lavorerò, nelle prossime settimane.
E quanti sarebbero disposti a pagare la newsletter così com’è?
La risposta a questa domanda mi ha molto stupito e lusingato, perché in Italia la propensione a pagare i contenuti è storicamente piuttosto bassa rispetto ad altri mercati evoluti: il 38% si è dichiarato disponibile a pagare un abbonamento non superiore ai 5 euro. Si tratta di una indicazione che conferma la qualità percepita del prodotto, ma al momento non cambierò il modello gratuito (sicuramente però è un altro spunto per ragionare a 360 gradi sulla evoluzione ed estensione del progetto).
3 – LA NUOVA FASE DI [HUMANS/AI]
Come vi ho anticipato nell’incipit, il momento di pausa forzata lontano dal PC, una lettura delle notizie meno frenetica rispetto a quella imposta dalla frequenza quotidiana della newsletter, e i tanti insight del sondaggio mi sono serviti a mettere a fuoco il fatto che la Fase 1 di [humans/AI] può considerarsi conclusa.
Dal mio punto di vista, questi primi 3 mesi di pubblicazioni sono serviti a dimostrare che l’opportunità di creare da zero un progetto editoriale originale e di qualità dedicato a raccontare il rapporto tra umani e AI era realistica, così come l’obiettivo di raggiungere rapidamente in modo organico i primi 1.000 abbonati
Più in generale, questi 3 mesi di lavoro mi hanno anche permesso di assistere in diretta all’accelerazione straordinaria con cui nella percezione umana l’intelligenza artificiale è passata in poche settimane da una dimensione quasi onirica di Utopia/Distopia ad una dimensione decisamente terrena: quella dell’AI come prodotto mass market, arma economica e geopolitica. Se devo pensare alle cause principali di questa brusca trasformazione, i primi 3 nomi che mi vengono in mente sono Trump, DeepSeek e Crea-Immagine di ChatGPT.
Quella di oggi è quindi un’AI più matura (ma ben lungi dall’essere matura) maneggiata da un pubblico più maturo in un mercato più maturo: i nuovi modelli escono a raffica ma non stupiscono più, a stupire sono app consumer che fanno fare all’AI cose incredibili ma spesso stupide, sostenibilità finanziaria e modelli di business - ignorati per anni - sono diventati il fulcro di qualsiasi piano di sviluppo, e il “momento AGI” (l’AI che diventa più intelligente dell’uomo) si è allontanato nel tempo e si è diluito in mille distinguo. Ma questa AI, per quanto imperfetta, è ormai applicata sostanzialmente a qualsiasi processo umano, e noi umani ne continuiamo a percepire un senso di enorme utilità.
Più o meno nello stesso momento, dunque, per l’AI e per [humans/AI] è cominciata la Fase 2. Che cosa questo voglia dire per voi lettori, provo a sintetizzarlo qui sotto.
Linea editoriale
Da lunedì cercherò per quanto possibile di alzare lo sguardo dalla marea montante di notizie, di non rincorrere l’attualità (politica, tecnologica, etc) e di concentrarmi sui grandi temi sottostanti (su cui vi rimando all’ultimo punto)
Continuerò a fare un sacco di fact checking, a raccontarvi cose utili e che fanno riflettete ed a scrivere i post con personalità, che alla fine è ciò che distingue [humans/AI] dal piattume delle decine di blog e newsletter postate senza verificare nulla, scritte da / con l’AI e piene di quei pensierini che i bot amano mettere ogni tanto per fare bella figura.
Almeno una volta al mese vorrei fare una bella intervista per approfondire un tema particolare, come quelle che ho fatto a Giacomo Ciarlini e a Dario Fabbri, magari postando anche il relativo file video se non ci sono problemi di diritti sottostanti (insomma, una proxy del videopodcast che alcuni lettori chiedono)
Manterrò comunque in background il monitoraggio continuo delle notizie, ma per postare le breaking news importanti, invece della newsletter inizierò ad utilizzare X, che nonostante tutto funziona (io uso il feed Following e non quello For you che mi consente di vedere solo le persone che seguo). Per restare informati, vi consiglio quindi di iniziare a seguirmi qui: @matteo1963prit.
Frequenza
Per favorire la tematizzazione e ridurre il carico di informazioni scenderò a 2 post a settimana, idealmente il martedì e il venerdì. Visto che è uno dei temi rilevanti emersi dal sondaggio, terrò comunque monitorato molto bene questo aspetto.
La frequenza ridotta tra l’altro mi permetterà di studiare meglio la roadmap di prodotto, come ad esempio la possibilità di aggiungere alla newsletter il podcast (a questo proposito ricordo a tutti che già ora sull’app di Substack la newsletter può essere ascoltata: la voce è quella di Victoria, una gentile signorina virtuale che pare uscita da Buckingham Palace).
4 – 15 GRANDI TEMI PER I PROSSIMI MESI
Analizzando la montagna di informazioni che ho raccolto sull’AI da quando è partito il progetto (notizie, trend, statistiche, commenti, analisi, ricerche) ho preparato una lista di temi che credo saranno centrali nei prossimi mesi. In ordine rigorosamente sparso:
La riscrittura delle regole di integrazione dell’AI nei processi umani. E’ un tema enorme, e che non sarà risolto solo attraverso la regolamentazione, le norme o la creazione dei cosiddetti guardrail all’interno dei modelli. Man mano che crescerà l’integrazione dell’AI nei nostri processi diventerà un problema pervasivo, che toccherà ogni forma di organizzazione umana, pensate per esempio alle policy aziendali. Le regole scritte e non scritte che da millenni disciplinano le relazioni tra esseri umani all’AI non si applicano, andrà tutto riscritto e siamo praticamente a zero su questo.
L’adozione dell’AI nell’Education. E’ un processo irreversibile e già vediamo approcci diversissimi da Continente a Continente. Per l’Italia, che per una serie di condizionamenti culturali non ha mai saputo adeguare il proprio modello educativo, questo già ora è un grandissimo problema.
Gli effettivi progressi dell’AI nella Ricerca scientifica/medica. E’ dove tutti noi umani ci aspettiamo il primo grande breakthrough dell’AI. Non a caso è la nuova stella polare di tutti i grandi LAB.
Gli effettivi progressi dell’AI nei processi aziendali. Che vuole dire soluzioni utili, sicure, normate (vedi primo punto) e sostenibili da un punto di vista finanziario. Ma anche naturalmente, impatti sociali che nessuno Stato potrà ignorare.
L’evoluzione degli Agenti AI. Il 2025 doveva essere il loro anno, sia nelle applicazioni consumer che in quelle business, ma finora in nessuno dei due ambiti abbiamo visto casi convincenti e su larga scala. I chatbot (potenziati da agenti invisibili che lavorano per loro: i più famosi sono quelli che fanno ricerche web e analisi approfondite) continuano ad essere la porta di accesso naturale per gli umani all’AI.
Le armi autonome. Ne abbiamo parlato all’inizio, è un tema di enorme importanza ed urgenza: è l’ambito dove stanno convergendo i maggiori finanziamenti, dove i rischi sono elevatissimi e le questioni etiche e normative enormi.
L’AI Safety. Era passata di moda con Trump ed è stata resa super complicata dall’AI open source cinese, ma sta tornando ad essere un grande tema, non tanto per il rischio estremo dell’estinzione dell’umanità, ma per i rischi di ogni giorno: fisici (è sempre maggiore l’applicazione sanitaria dell’AI), psicologici, economici, sociali, individuali, etc. L’AI Safety è uno degli aspetti chiave della riscrittura delle regole uomo-AI che citavo al primo punto.
La cybersecurity. L’AI ha un potenziale enorme di offesa informatica, e abbiamo visto ancora veramente poco, temo. Ma ha anche un grade potenziale nella creazione di contromisure adeguate. Un tema da seguire con grande attenzione, sia dal punto di vista industriale che personale, perché ci riguarda tutti.
La dimensione geopolitica dell’AI. L’intelligenza artificiale applicata sarà al centro dei grandi scontri planetari: EU vs US (sul terreno della privacy e della sicurezza), US vs China (sul terreno dell’innovazione e della produzione dei chip e dell’hardware indispensabili all’AI)
La misurazione della reale intelligenza dell’AI. Al momento un problema non risolto ma non per questo secondario, su cui tutti stanno lavorando cercando soluzioni oggettive alternative ai benchmark che per vari motivi si sono rivelati strumenti opachi, manipolabili e poco attendibili.
L’impatto dell’AI sull’evoluzione del pensiero umano e della creatività. Anche qui siamo solo agli inizi.
L’impatto dell’AI sulle relazioni umane. Dal ruolo degli AI companion all’evoluzione AI-centrica dei social, le implicazioni sono infinite.
L’impatto dell’AI sulle nostre abitudini digitali. Come sta cambiando il search, l’online shopping, il modo di informarsi, l’uso dei social ovviamente.
La crescente ibridazione tra ricerca sull’AI, neuroscienze e biotecnologie. Anche qui le intersezioni sono potenzialmente infinite: impianto di neurochip, sviluppo di sistemi che integrano chip di silicio e neuroni, l’evoluzione parallela dei modelli di intelligenza artificiale e degli studi sul cervello umano. E’ la dimensione più affascinante, forse il motivo per cui è nata questa newsletter.
I robot e l’embedded AI. Paliamo dell’AI integrata nelle macchine e nei dispositivi, dell’AI che esce dai PC ed entra nel mondo fisico. Le armi autonome sono solo un esempio, è la prossima ondata, e non a caso la massima priorità tecnologica per Xi Jinping.
Questi sono i temi su cui [humans/AI] sicuramente si concentrerà nei prossimi mesi, tenendo naturalmente le antenne dritte per intercettare ogni nuovo trend (e contando sul vostro aiuto: scrivetemi in privato delle questioni che vi paiono importanti, basta rispondere ad un qualsiasi post).
Direi che è tutto per oggi 😅 ci vediamo lunedì!
Matteo M.
PS Eh, quasi dimenticavo! Ieri è successa una cosa molto bella: nonostante la giovanissima età, [humans/AI] è stata inserita in Newsletterati, il network di newsletter belle da leggere (e condividere) Vi consiglio di spulciare l’elenco (siamo in una trentina) perché ci troverete newsletter che han fatto la storia ed altre cose super interessanti a cui iscriversi.