Finanza e tecnologia, politica e follia.
Purtroppo a questo punto sapete l'effetto sui mercati degli assurdi dazi di Trump. Forse quello che non sapete è come probabilmente ha fatto a calcolarli: con l'AI, ma sotto capirete meglio.
Hello humans,
l’attualità mi impone anche oggi di restare su temi a cavallo tra finanza e tecnologia, politica e follia. Leggerete meglio sotto, io sono Matteo Montan e questa è [humans/AI] e se volete saperne di più sulla newsletter e su di me trovate tutto nelle Info. E ora, andiamo!
Il miglior titolo su quello che è successo ieri ce l’ha CNBC:
Tech stocks have worst day since Covid pandemic.
Se non lo sapete già (dubito) leggetevi qui come è andata ieri a Wall Street: Amazon, Meta e Apple -9% (solo a Cupertino 250 billions in fumo) Nvidia -8%, Google (-4%) Microsoft -2% (che intanto prudentemente annulla la costruzione di data centers per l’AI in USA, UK e Australia).
E nel resto delle borse mondiali? Leggete qui o guardatevi questa tabella (sempre del Guardian come il link). Per altro osservate a chi corrisponde l’unica, sottile linea rossa che non precipita verso il baratro.
Non ci resta che applaudire e riportarvi un paio di spigolature AI-related, in attesa di vedere dove saranno i listini a fine giornata (Milano già a -3,5%). Le lascio in inglese, anzi in americano, che sono più incisive.
Trump’s new tariff math looks a lot like ChatGPT’s
ChatGPT, Gemini, Grok, and Claude all recommend the same “nonsense” tariff calculation.
Il link punta a un curioso articolo di The Verge che vi sintetizzo:
Come noto Trump ha imposto una tariffa base del 10 % su tutte le importazioni negli Stati Uniti più tariffe assurdamente elevate su Paesi specifici, apparentemente basate su "tariffe imposte agli USA" che però non corrispondono alle stime comunemente note.
Chiedendosi da dove venissero quei numeri, il giornalista economico James Surowiecki ha scoperto che si potevano ricreare quelle tariffe prendendo il deficit commerciale di un dato Paese con gli Stati Uniti e dividendolo per le loro esportazioni totali verso gli Stati Uniti. Dimezzando quel numero, si ottiene una "tariffa reciproca scontata" pronta all'uso, molto simile a quelle imposte da Tump.
La cosa bella è che numerosi utenti di X nel frattempo avevano notato che chiedendo a ChatGPT, Gemini, Claude o Grok un modo "semplice" per risolvere i deficit commerciali e mettere gli Stati Uniti su "un piano di parità", i bot fornivano tutti la formula "deficit diviso per esportazioni".
The Verge allora ha fatto a sua volta un test e tutte le AI hanno ripetuto il suggerimento, seppure con qualche variazione. Grok (l’AI di Musk) per esempio ha specificamente suggerito di dimezzare la cifra del dazio per generare quello che il bot chiama un risultato "ragionevole", molto simile all'idea di "sconto" di Trump.
La Casa Bianca ha respinto il tutto e ha pubblicato la formula che dice di aver utilizzato. Ma come sottolinea Politico, la formula sembra solo una versione abbellita del metodo Surowiecki, il quale ha definito questo approccio "un'assurdità straordinaria".
E dopo i dazi, sui bigtech arrivano le prime mazzate EU
Dal New York Times:
E.U. Prepares Major Penalties Against Elon Musk’s X
Da Bloomberg:
TikTok Faces Fine Over €500 Million for EU-China Data Export
(Chissà se finirà tra le liabilities del pezzo di azienda che entro domani dovrebbero comprarsi gli americani)
E’ tutto per oggi, a domani!
Matteo M.
PS Non stupiamoci se poi il 75% degli scienziati americani sta considerando di scappare in Canada e Europa. Lo scrive Nature, non Il Manifesto.