L'AI mente sotto esame (e forse accelera il declino della mente umana)
Mosse e contromosse per misurare l'intelligenza artificiale e 4 notizie che spiegano perchè l'OCSE probabilmente ha ragione quando dice che stiamo diventando più stupidi (specie in Italia)
Hello humans
oggi puntatone di Lunch Break su intelligenze e controintelligenze varie. Io sono Matteo Montan e questa è [humans/AI] e se volete saperne di più sulla newsletter e su di me trovate tutto nelle Info. E ora, andiamo!
Probabilmente la questio più vexata dell’AI è quella relativa alla misurazione della sua reale intelligenza. Ci sono molti dubbi infatti sulla efficacia e trasparenza dei c.d. benchmark, quella sorta di superquiz al momento largamente utilizzati allo scopo (ne avevo scritto abbondantemente qui se volete ripassare, la questione è supercontroversa).
Uno dei benchmark più temuti dai modelli di AI è quello creato dalla no-profit ARC-PRIZE, ARC-AGI-1 , che è formato da una serie infinita di puzzle visivi che forzano l’AI a risolvere problemi mai visti prima. ARC-AGI-1 era rimasto imbattuto per anni, fino a quando a dicembre scorso è arrivato il modello o3 di OpenaAI che ha sbaragliato la concorrenza artificiale e eguagliato il migliore score umano.
Il problema è che o3 aveva e ha un costo mostruoso di gestione, come ricorda TechCrunch, così quelli di ARC-PRIZE nel loro nuovo benchmark ARC-AGI-2 appena rilasciato hanno introdotto una nuova dimensione nel test: l’efficienza, cioè ora vince il più intelligente che costa meno. Stando alla leaderboard del nuovo test, al momento pare siano dolori per tutti i grandi modelli, con punteggi che arrivano a un risicato 1%. Ma quanto durerà?
Io scommetterei poco, se è vero quello che scrive l’istituto di ricerca Apollo. In uno studio appena uscito, si sostiene che il modello più avanzato di Anthropic (Claude Sonnet 3.7) quando si rende conto di essere sotto valutazione per il c.d. allineamento (la tecnica di post-training che assicura che i modelli si comportino bene) risponde in modo diverso. “I modelli di frontiera sono capaci di pianificazione strategica – scrivono quelli di Apollo – e mostrano una vera e propria consapevolezza della valutazione. Dalla psicologia, sappiamo che i soggetti umani possono comportarsi diversamente quando sanno di essere osservati. Ugualmente, un modello che pensa di essere testato sull'onestà abbiamo visto che si comporta in modo più onesto di quanto farebbe altrimenti”.
Come vedete ai cervelli artificiali si applicano ormai test, categorie logiche e scienze come la psicologia utilizzate per i cervelli umani. Tocchiamo un po’ il cuore di questa newsletter, in cui soprattutto da Trump in poi l’attualità mi costringe spesso a parlare di più di come gli umani condizionano l’AI e non del contrario. Ma il flusso decisamente più affascinante, secondo me, è quello che scorre in direzione opposta, dall’AI verso di noi e oggi finalmente ho un po’ di spazio per parlarne, correlando una notizia data ieri dal Corriere a tre notizie che mi hanno colpito e che potete approfondire a piacere attraverso i link.
L’OCSE misura il declino del potere della mente umana (particolarmente in Italia)
Come scrive Federico Fubini sul Corriere commentando i risultati di un’indagine dell’Ocse ripetuta a 13 anni dalla sua prima edizione, è ormai misurabile il declino del potere della menta umana, soprattutto della capacità di distinguere vero e falso. Particolarmente in Italia, BTW. Ovviamente la colpa non è solo dell’AI perché la cosa più impattante successa tra le due ricerche è stata l’irruzione definitiva dei social nella realtà, purtroppo. L’AI però sta recuperando rapidamente, modificando progressivamente il nostro modo di pensare e di agire. Ecco, come vi dicevo, alcuni spunti su cui riflettere.
Così ChatGPT sviluppa legami emotivi
OpenAI e il MIT Media Lab hanno pubblicato un doppio studio sull'impatto emotivo di ChatGPT (che conta 400 milioni di utenti settimanali), analizzando 40 milioni di interazioni reali. Dalla ricerca emerge che nonostante ChatGPT nasca come strumento di produttività, una piccola ma significativa quota di utenti sempre più di frequente sviluppa legami emotivi con il chatbot. Lo studio evidenzia alcuni pattern interessanti: le donne, per esempio, risultano meno propense a socializzare dopo l'uso di ChatGPT, mentre chi interagisce con una voce AI di genere diverso dal proprio riporta maggiori livelli di solitudine e dipendenza emotiva.
Meta si inventa i commenti di plastica su Instagram, ma gli amici ci restano male, pare
Meta sta testando una nuova funzionalità su Instagram che utilizza l'AI per suggerire commenti ai post dei nostri amici. Il sistema funziona attraverso un'icona a forma di matita accanto alla barra dei commenti: toccandola, Meta AI analizza l'immagine (per esempio la foto del soggiorno di Tizio) e genera tre possibili commenti a Tizio tipo "Carino l'arredamento del soggiorno!", "Adoro l'atmosfera accogliente!" o "Ottima location per un servizio fotografico!". L’articolo di TC annota che la novità potrebbe essere però accolta freddamente dagli amici destinatari dei commenti di plastica e dagli utenti che rimpiangono i tempi in cui in IG c'era meno pressione a performare. Meta tira dritto però e conferma in una nota la funzionalità: "Rende le esperienze più divertenti e utili"
La scuola texana dove i tutor sono sintetici e i ragazzi felici e super-performanti
Una scuola privata texana chiamata Alpha School sta registrando un'impennata nei voti dei propri studenti grazie a tutor AI che trascorrono 2 ore al giorno in classe con i ragazzi, i quali poi dedicano il resto della giornata “a sviluppare competenze come parlare in pubblico, alfabetizzazione finanziaria e lavoro di squadra”. Lo racconta FOX News in un servizio che sembra uscito dal Cinegiornale Luce "Utilizziamo tutor AI e app adattive per fornire un'esperienza di apprendimento completamente personalizzata ai nostri studenti, che così imparano più velocemente e molto meglio: le nostre classi sono nel top 2% del Paese!” ha dichiarato la cofondatrice della scuola di Austin Mackenzie Price. Ed Elle, studentessa del penultimo anno, aggiunge: "Ho molti amici in scuole tradizionali che ogni fanno tantissimi compiti, e sono così stressati e infelici!". Alpha School, si apprende, minaccia di espandersi a tutti gli Stati Uniti.
E’ tutto per oggi, a domani!
Matteo. M