All'AI egocentrica serve un bel paio di occhiali nuovi
Lenti e montature pazzesche di Meta per fare vedere all'intelligenza artificiale il mondo in prima persona. E poi: super check up da 15K dal guru della longevità e Apple che ancora arranca con Siri
Hello humans,
e buona settimana! Oggi un Lunch Break leggero e molto in ritardo ma con 3 notiziole interessanti del week end. Io sono Matteo Montan e questa è [humans/AI] e se volete saperne di più sulla newsletter e su di me trovate tutto nelle Info. E ora, andiamo!
Gli occhiali perfetti per un’AI egocentrica
Meta prosegue nelle sue ricerche sulla interazione tra uomo e AI (ne avevamo parlato anche nel post: Come l'AI aiuta il cervello e viceversa) e presenta Aria Gen 2, un paio di occhiali super avanzati pensati per la ricerca della cosiddetta AI egocentrica, che non è un'intelligenza artificiale con un disturbo della personalità ma quel campo di sviluppo dell'AI che si concentra sulla percezione e comprensione del mondo "in prima persona", cioè attraverso lo sguardo di chi indossa un dispositivo.
A differenza dei sistemi AI tradizionali che osservano una scena dall'esterno (prospettiva allocentrica o "in terza persona"), l'AI egocentrica analizza dati raccolti dalla prospettiva dell'utente: ciò che vede, dove guarda, come interagisce con l'ambiente circostante e come si muove nello spazio. Per farlo ha bisogno di dispositivi come questi, dotati di sensori sofisticati (telecamere varie, eye tracking, sensore cardiaco) e processori AI integrati, che catturano il mondo dalla prospettiva umana, fornendo dati impossibili da ottenere con sensori fissi.
La vera innovazione di questi occhiali sta nell'esecuzione in locale dei modelli AI che interpretano quanto viene rilevato attraverso chip personalizzati da Meta sistemati nella montatura, il che consente applicazioni in tempo reale senza dipendere da connessione internet, come per esempio la navigazione indoor per non vedenti, con audio spaziale e riconoscimento vocale, un sistema che guida l'utente in ambienti interni con indicazioni contestuali immediate.
Tecnologie come questa rappresentano uno snodo fondamentale nell'interazione uomo-macchina e un antipasto della prossima generazione di interfacce tra umani e intelligenza artificiale: oltre all'accessibilità, le applicazioni impatteranno settori come la robotica avanzata e la realtà aumentata.
La longevità è la nuova tendenza della Silicon Valley: Peter Attia lancia check-up da 15.000 dollari
La Silicon Valley si preoccupa non solo di vivere meglio grazie ad occhiali speciali ma anche più a lungo. E come sempre non bada a spese. Ne è un buon esempio Biograph, startup appena uscita dalla fase di stealth, co-fondata dal Dr. Peter Attia, guru della longevità e autore del bestseller "Outlive", e da John Hering, figura di spicco della tech valley e sostenitore di Elon Musk.
Biograph si autodefinisce la clinica di diagnostica preventiva "più avanzata" del mondo, con sede in California e prossima apertura a New York. Il sistema raccoglie oltre 1.000 data points attraverso più di 30 valutazioni per creare un quadro olistico della salute e ottimizzare l'aspettativa di vita. Naturalmente, fondamentale per correlare i 1000 data points alle banche dati esistenti l'Ai, che sta sviluppando un assistente potenziato.
Tutto questo per 15.000$ di membership annua (esiste un piano base da 7.500 ma una volta che siamo nelle spese non vorremo fare i pezzenti…) La startup, che opera silenziosamente dal 2020, sostiene che oltre il 15% dei suoi membri ha scoperto problemi di salute "urgenti o potenzialmente letali" grazie ai suoi servizi.
Biograph è solo l'ultima di una serie di startup sulla longevità che stanno attirando investimenti massicci: tra queste Retro Biosciences, sostenuta da Sam Altman(ChatGPT) che sta trattando per raccogliere 1 miliardo.
Perché Siri diventi davvero intelligente serviranno ancora un paio d’anni
Fa specie che in tutto questo fiorire di intelligenze quella che resta al palo è proprio Apple, che in teoria con Siri è stata tra le prime a darci un’idea della nostra AI quotidiana. Ne avevo già parlato nel post Siri e Alexa resteranno stupide ancora per un po' e pare che la situazione non si sbloccherà rapidamente: secondo Bloomberg, Apple sta affrontando difficoltà inaspettate nel ricostruire da capo Siri e renderla adatta all'era dell'AI generativa, e potrebbe non rilasciare “una versione veramente modernizzata e conversazionale di Siri" fino a iOS 20, previsto per il 2027. Prima di allora, scrive Bloomberg, ci saranno comunque aggiornamenti, il primo previsto a maggio, con una Siri moderatamente intelligente.
Direi che è tutto per oggi, a domani!
Matteo. M