Allucinazioni legali, allucinazioni artistiche e altri usi umani dell'AI (e viceversa)
Le notizie che forse avete perso: così grazie agli umani l'intelligenza artificiale interviene su disinformazione, cause truccate, concorsi per rifugiati USA, accento indiano, incendi e super aste
Hello humans,
e buona settimana, il Lunch Break di oggi vi serve un po’ di notizie del we e della scorsa settimana che potreste esservi persi, sono ancora fresche e ci dicono qualcosa sull’intreccio sempre più stretto tra umani e AI (e su come gli uni usano l’altra e viceversa). Io sono Matteo Montan e questa è [humans/AI] e se volete saperne di più sulla newsletter e su di me trovate tutto nelle Info. E ora, andiamo!
USI MANIPOLATORI DELL’AI - Come la Pravda 2.0 influenza ciò che dicono i chatbot occidentali
L’azienda americana NewsGuard ha rilevato che una rete russa chiamata "Pravda" (i più giovani possono scoprire qui la sottile ironia) sta influenzando con disinformazione filo-russa le risposte dei principali chatbot AI, che per esempio nel 33% dei casi ripetono che gli USA hanno realizzato laboratori di armi biologiche in Ucraina. La nuova Pravda si infiltra negli output dei chatbot AI grazie a tecniche sofisticate che fanno emergere le proprie fake news sui motori di ricerca, il che pone un bel problema per i chatbot che sempre più dipendono dalla ricerca in tempo reale sul web. Bel casino.
USI ILLEGALI DELL’AI – Avvocati condannati per avere usato prove create dalle allucinazioni
L'AI generativa negli studi legale è sempre più diffusa (qui potete scaricare un report di Thomson Reuters se vi va di approfondire) e in US inizia a causare i primi problemi: un avvocato che difendeva un’azienda dalle accuse di scarsa trasparenza mosse da un sindacato è stato multato per aver citato casi inesistenti generati da allucinazioni dell’AI. In un caso precedente, quattro avvocati sono stati sanzionati per otto citazioni false in una causa promossa dai suoi assistiti contro Walmart per un monopattino elettrico esploso. In entrambi i casi gli avvocati hanno sostenuto che le citazioni sembravano autentiche, e hanno ammesso di non aver verificato le fonti. Da noi di direbbe: ma ci sei o ci fai?
USI POLITICI DELL’AI – Università francese finanzia ricercatori USA in fuga dalla mannaia di Trump
L'amministrazione Trump - si è appreso - sta congelando i finanziamenti a studi scientifici su clima, genere e razza e sta licenziando migliaia di ricercatori federali. L'Università di Aix Marseille non ci pensa due volte e lancia il suo programma "safe place for science", 15 milioni di euro per accogliere 15 ricercatori americani che temono censure sotto Trump. L’AI essendo come il prezzemolo entra di sicuro anche qui (l’articolo non lo dice), ma la notizia mi piaceva troppo, un tempo non lontano gli scienziati si rifugiavano in Usa per sfuggire ai loro governi autoritari.
USI STUPIDI DELL’AI - Mega call center toglie artificialmente l’accento dei suoi addetti indiani
L'azienda francese Teleperformance ha investito 13 milioni in Sanas AI per "neutralizzare" l'accento indiano dei suoi operatori di call center. Secondo il vice CEO, questa tecnologia migliora comprensione, intimità e soddisfazione del cliente. Nonostante l'entusiasmo aziendale, gli investitori non sembrano convinti: il titolo è sceso dell'11% dopo l'annuncio di 104 milioni di investimenti in AI. Ogni tanto il mercato è giusto.
USI FURBI DELL’AI – Telecamere che vedono l’incendio prima che divampi
In California e Texas sempre più spesso vengono installati sistemi di telecamere potenziate dall’AI per il rilevamento precoce degli incendi boschivi. Posizionate strategicamente su torri e colline, le camere analizzano continuamente il paesaggio identificando anche minime tracce di fumo. Il sistema allerta immediatamente i vigili del fuoco, permettendo interventi fino a 30 minuti più rapidi e prevenendo la trasformazione di piccoli focolai in disastri ambientali. Speriamo leggano in Sardegna e Liguria.
USI ARTISTICI DELL’AI - Christie’s batte a 277.000$ un’allucinazione e gli artisti di una volta protestano
La prima asta di arte AI di Christie's supera le migliori aspettative raccogliendo oltre $700.000, e solo l'opera "Machine Hallucinations — ISS Dreams — A" di Refik Anadol (una creazione che reimmagina algoritmicamente i dati della Stazione Spaziale) viene battuta a $277.200. Il settore, insomma. sembrerebbe avere già un certo successo commerciale, tant’è che 6.500 artisti “tradizionali” hanno protestato formalmente, denunciando lo sfruttamento di opere coperte da copyright per addestrare modelli AI che ora competono con i creatori umani.
E’ tutto per oggi, a domani!
Matteo. M