Mentre Sam e Elon litigano, in Cina inaugurano il primo bootcamp per robot
Hello humans,
che settimana! Oggi ancora alcune storie interessanti di AI da Cina e America. Io sono Matteo Montan e questa è [humans/AI] e se volete saperne di più sulla newsletter e su di me trovate tutto nelle Info. E ora, andiamo!
Il primo bootcamp al mondo per robot (in Cina, ovviamente)
La Cina a luglio inaugurerà ufficialmente il primo centro di addestramento per robot umanoidi del mondo, un vero e proprio bootcamp per 100 reclute di diversi tipi e produttori. L’obiettivo è tanto semplice quanto strategico: far parlare tra loro macchine progettate in modo diverso. Oggi infatti la realtà della robotica è super frammentata, è come se ogni marca di smartphone avesse un suo sistema operativo che non si parla con gli altri.
Il Centro Nazionale di Innovazione per la Robotica Umanoide, come riferisce il Global Times (versione online del giornale del Partito comunista cinese, il Quotidiano del Popolo), si trova a Shanghai, è costruito su oltre 5.000 metri quadrati, funziona già in fase di test e diventerà pienamente operativo a luglio, riunendo robot umanoidi provenienti da una dozzina di aziende diverse (non si dice se solo cinesi, ma probabile). "Abbiamo istituito il centro per permettere la condivisione di esperienze su larga scala, dando slancio all'intera industria," ha dichiarato Xu Bin, DG della struttura – Ci concentreremo su 10 scenari chiave, come applicazioni industriali, domestiche e servizi turistici. I compiti verranno scomposti in azioni specifiche, come piegare vestiti, raccogliere e spostare oggetti, organizzare scaffali e pulire grandi attrezzature in ambienti pericolosi”. L'ambizione del centro è notevole: sviluppare un "super cervello" che presto possa guidare i robot di vari produttori, riducendo le duplicazioni e migliorando l'efficienza di tutto il settore.
Scaramucce americane
Sam a Elon: vuoi fare il dittaore dell’AGI
In risposta alle iniziative strategiche della Cina, America Great Again si concentra sulla battaglia legale tra Sam Altman e l’ex socio Musk, che mesi fa aveva fatto causa a OpenAI chiedendo che rinunciasse alle sue attività commerciali. In una contro-offensiva legale OpenAI ha accusato esplicitamente Elon (che nel frattempo si è costruito la sua xAI e il suo bot non politically correct Grok) di volere diventare il "dittatore dell’AGI", il sovrano assoluto dell'intelligenza artificiale generale. Nella documentazione legale, OpenAI afferma che nel 2018 Musk tentò di ottenere il "controllo unilaterale" dell'azienda pretendendo di diventarne CEO con una quota di maggioranza. OpenAI rispose picche: "L'obiettivo di OpenAI è rendere il futuro positivo ed evitare una dittatura AGI... È una cattiva idea creare una struttura in cui tu potresti diventare un dittatore se lo desiderassi."
OpenAI sostiene che Musk da quel momento ha avviato una "campagna implacabile di molestie" per danneggiare l'azienda e favorire la sua xAI. Ora l'azienda di Altman ha chiesto un processo, un'ingiunzione per fermare le presunte pratiche commerciali sleali di Musk e il risarcimento dei costi sostenuti per esaminare l'offerta con cui Musk aveva proposto di comprare OpenAI ad un prezzo stracciato (97 miliardi) rispetto alla valutazione stratosferica dell’ultima operazione sul capitale (300 miliardi). L'avvocato di Musk ha commentato: “E’ evidente che preferiscono negoziare con se stessi su entrambi i lati del tavolo piuttosto che impegnarsi in una transazione autentica”.
La startup di magic Mira, che non ha ancora fatto niente ma vale già 10 billion
Sullo sfondo del duello tra San e Elon, la ex CTO di OpenAI Mira Murati sta chiudendo dei più grandi round di finanziamento seed della storia: 2 miliardi di dollari, con una valutazione di almeno" 10 miliardi. (sembrano bruscolini, ma considerate che non si è visto ancora alcun prodotto o un dollaro di ricavo). La startup si chiama Thinking Machines Lab, ha recentemente arruolato due ricercatori ex OpenAI di peso ed al momento ha dichiarato di voler creare sistemi di intelligenza artificiale "più ampiamente comprensibili, personalizzabili e generalmente capaci". Originale!
Il nuovo non-benchmark di OpenAI per testare bene l’intelligenza dell’AI
Quando il modello di Mira uscirà, potete stare certi che batterà tutti i benchmark, come ogni nuovo modello che esce (i benchmark spesso hanno il difetto di essere costruiti su misura dai Lab, molto generici, e facilmente manipolabili). Per questo OpenAI ha proposto di abbandonare il sistema dei benchmark (ne avevamo parlato a lungo qui) e ha lanciato Pionier, programma per sviluppare insieme a startup selezionate nuovi sistemi di valutazione dei modelli di AI in singoli settori specifici (es: finanza, sanità e diritto). L'iniziativa mira a standardizzare le metriche di prestazione in contesti reali, resta da capire se gli altri Lab adotteranno uno standard finanziato da OpenAI…
E’ tutto per oggi, buon weekend e a lunedì!
Matteo M.
PS: Applicazione interessante dell’AI in Spagna, dove si stanno testando in alcune autostrade limiti di velocità dinamici (fino a 150 km/h) gestiti da un sistema di intelligenza artificiale che alza o abbassa i limiti a seconda delle condizioni di traffico e meteo.