Tutto quello che vi siete persi su OpenAI
Per smarcarsi da DeepSeek Sam se ne inventa di ogni, e trasforma la sua azienda in una enorme consumer tech company. Ma gli altri non stanno a guardare
Hello humans,
dopo un inizio di settimana ad alta intensità cerebrale, un numero di alleggerimento quasi monografico su quello che sta combinando OpenAI per cercare di uscire dal cono d’ombra cinese in cui DeepSeek l’ha cacciata. Io sono Matteo Montan e questa è [humans/AI] e se volete saperne di più sulla newsletter e su di me trovate tutto nelle Info. E ora, andiamo!
In questi giorni mi sono occupato più di cervelli sintetici che di quelli umani, quindi deliberatamente non vi ho raccontato nulla sul miliardo di cose che sono successe intorno a OpenAI. C'eravamo lasciati venerdì con il CEO Sam Altman che urlava “i nostri server stavano fondendo” perché il mondo era impazzito per la nuova funzione “crea immagini” di ChatGPT e si era messo a sfornarne a milioni (peraltro tutte simili: per le leggi incomprensibili che regolano la “viralità” è stato adottato in massa lo stile Ghibli, dal nome dello studio del film-maker giapponese Hayao Miyazaki, 84 anni, il quale non ci credeva. Ora si parla correntemente di “ghiblizzazione”).
Questo buon pezzo di Axios mette insieme bene tutte le ultime notizie sulla startup più costosa di sempre, la quale ultimamente ha:
Reso gratuita la suddetta feature (nonostante le GPU fondessero)
Fatto 1 milione di abbonati in un’ora (grazie appunto al “crea immagini”)
Reso evidente che questa feature così performante e diffusa (a febbraio OpenAI dichiarava 400 milioni di utenti / settimana, immaginiamo ora) serve a tutto e cambierà molte cose nel lavoro (da un elenco pubblicato da The Information: allestire appartamenti vuoti, generare pubblicità, disegnare siti web e app, progettare merchandise brandizzato, creare rendering di edifici, etc)
Raccolto altri 40 miliardi di dollari di investimenti, raggiungendo la valorizzazione record di 300 billion (ma attenzione: parte del deal è condizionato al fatto che a breve Sam separi la parte no-profit di OpenAI da quella for-profit, e qui purtroppo per lui c’è l’ex socio Elon messo di traverso)
Dichiarato che questi soldi serviranno per raggiungere la famigerata AGI
Annunciato che rilascerà il suo primo open source model dal lontano 2019, nel tentativo di inseguire DeepSeek che a gennaio con il suo AI software aperto / low cost / high performance aveva mostrato al mondo che i modelli sono in realtà commodities e che re Sam era nudo (costringendolo di fatto a reinventarsi OpenAI, trasformandola da AI LAB di frontiera – l’ultimo suo modello GPT-4.5 non ha convinto, btw – in una delle più grandi consumer tech company al mondo, chapeau)
Fatto capire che forse tra poco produrrà anche un “hardware molto carino” (un robot?)
A tutto questo, sempre a proposito di OpenAI, si aggiunge che:
Il suo generatore di immagini è perfetto per falsificare scontrini da mettere in nota spese
La società è stata accusata di avere addestrato senza permesso ChatGPT sui libri di un editore tech
Ma il resto del mondo non sta a guardare (ecco un altro po’ di notizie da sapere)
Google starebbe lavorando a una versione di Gemini per aiutare i kids a fare i compiti
ElevenLabs lancia il text-to-bark per abbaiare con il tuo cane (e annuncia il bark-to-text)
Anthropic aggiorna il suo studio periodico su come usiamo l’AI (di cui avevamo parlato qui)
Che dite, è’ tutto per oggi? Direi di sì. A domani!
Matteo. M
PS Oooops in tutto questo inferno di news mi sono dimenticato di dirvi com’è andato il tanto atteso IPO di CoreWeave: malino all’inizio ma il titolo al terzo giorno è resuscitato.