L'AI conosce il nostro sesso e la nostra età
E poi: medicine programmate al PC, ChatGPT più sostenibile, Scarlett e i deepfake, BBC e le notizie toppate, e le ultime da Elon (qui servirà una rubrica)
Hello humans,
io sono Matteo Montan e questo è [humans/ai] Lunch break, se volete saperne di più su questa newsletter e su di me date un’occhiata qui . Cominciamo!
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Dopo l’abbuffata di AI politics parigina, ecco il vero primo numero di Lunch Break. Non sarà sempre così, ma questo è il format che ho in mente dal lunedì al venerdì, un po’ di spunti veloci al fine di rendere migliore e più consapevole la nostra convivenza con l’AI (a proposito sto pensando al tema del primo Weekly Brunch, se avete cose che vi interessa approfondire scrivetemele nei commenti!).
L’AI conosce il nostro sesso e la nostra età (in realtà del nostro cranio)
Due notizie molto diverse tra loro mi hanno colpito oggi, e una in particolare è di quelle notizie che può essere vista con bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda della propria attitudine, come molte notizie che riguardano l’AI (sto pensando in futuro di classificare queste notizie nella newsletter come Bittersweet).
Google ha annunciato che presto introdurrà un modello di machine learning per determinare se un utente è sotto i 18 anni, allo scopo di dargli una esperienza sui suoi servizi più appropriata all’età. L’iniziativa naturalmente si posiziona come misura di sicurezza per i minori, ma è curioso che Claude (l’AI che mi da una mano a classificare le notizie: parlo del mio metodo di Tagging alla fine delle info) considera questa notizia come AI Dark side (nel suo training deve avere immagazzinato anche la famosa massima di Andreotti: a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina).
Decisamente più univoca, anche se un po’ macabra, la notizia che ci racconta Nature: praticamente, si è appurato che un buon sistema basato su AI è molto più bravo di un buon antropologo forense nel determinare il sesso di un individuo (immaginiamo morto parecchio tempo fa) partendo dall’analisi del suo cranio. L’AI ci prende nel 97% dei casi, uno human che di mestiere fa quello si ferma all’82%.
Un paio di buone notizie
Più determinanti ai nostri fini umani (vivere bene) un paio di altre storie che ho trovato.
Parlando di AI, almeno su una cosa tutti sono d’accordo, il campo destinato a beneficiarne di più è quello della medicina (purtroppo insieme a quello della difesa). Ci sono un sacco di iniziative, e tra queste mi ha colpito Latent Labs, fondata da un ex di Google DeepMind, che sta cercando di rendere la biologia "programmabile" come un computer. Oggi, quando si devono sviluppare nuovi farmaci o terapie, i ricercatori devono fare migliaia di esperimenti in laboratorio, un processo che richiede anni e costa miliardi, come provare infinite combinazioni di una cassaforte finché non si trova la chiave giusta. Latent Labs promette di creare nuovi farmaci "su misura" al computer, come quando disegni qualcosa con un programma di grafica (probabilmente ho over-semplificato, ma ci siamo capiti credo).
Decisamente più bittersweet (a voi piace? mi sa che la adotterò, ma se avete di meglio scrivetelo nei commenti) la notizia che - pare dico pare - ChatGPT non consumerebbe poi così tanto (come sapete quello dell’enorme consumo energetico è uno dei grandi dilemmi dell’AI). Lo sostiene un istituto di ricerca non profit, Epoch AI, che ha ricalcolato il consumo energetico di una tipica query su ChatGPT (fino ad ora, si diceva consumasse circa 3 watt-ora a singola domanda , 10 volte più di una ricerca su Google). Secondo la ricerca, una query media su GPT-4o, consumerebbe circa 0,3 watt-ora, cioè come una lampadina LED che resta accesa per 20 minuti. Se pensate a quante query si fanno, anche così non è poco.
… e un paio di cattive per bilanciare
Ecco due notizie che riguardano uno degli aspetti meno gravi (se volete rinfrescarvi la memoria sui rischi che la dottrina lega all’intelligenza artificiale vi rimando a questo mio post) ma più fastidiosi dell’AI, cioè i deepfake prodotti dagli humans e le allucinazioni prodotte dall’AI.
Sul primo fronte, si muove Scarlett Johansson: ha chiesto l'intervento del governo USA dopo che un video deepfake circolato online mostra l’attrice (e altri personaggi di spicco dello showbiz) indossare una maglietta con il nome "Kanye" (nei guai per alcuni recenti commenti antisemiti su X) associato a croce di David e dito medio. Scarlett su People ha definito "terrificante" la paralisi del governo USA su come non protegge i cittadini dalla manipolazione dell’AI.
Sul secondo la BBC: dopo un clamoroso svarione della AI di Apple - nel pieno del caso Mangione, aveva fatto dire alle BBC che il ragazzo italoamericano era morto (ne avevo parlato in un articolo su Il Foglio) - la TV inglese ha deciso di fare un proprio studio sulle inesattezze dei principali chatbot AI (ChatGPT, Copilot, Gemini e Perplexity) nel riassumere e titolare le sue notizie. Su 100 articoli analizzati, secondo BBC il 51% delle sintesi AI aveva problemi significativi e il 19% conteneva errori fattuali. La CEO di BBC News ha chiesto alle big tech di fare un passo indietro sui riassunti di notizie AI, come ha fatto Apple dopo la recente topica: "Quanto tempo passerà prima che un titolo distorto dall'AI causi danni significativi nel mondo reale?”
Per oggi è tutto, direi, ma prima di salutarci un doveroso aggiornamento su Elon, il quale nelle ultime ore ha fatto sapere che:
ritira la sua offerta di acquistare OpenAI se Sam rinuncia a trasformarla in un business (ecco dove voleva andare a parare).
pagherà 10 milioni a Trump per tacitare una causa legale promossa dal Presidente contro Twitter - allora non sua - per avere bandito Donald dal social dopo l’assalto al Campidoglio (come se Fazzolari patteggiasse con la Meloni, più o meno)
A domani!
Matteo M.
BITTERSWEET=letteralmente AMARODOLCE ma in italiano DOLCEAMARO. Riflettiamoci sopra.
Mi interesserebbe, tra i 15 temi leggerne anche di un 16o della Sostenibilità Ambientale del AI. é enoreme, e facilmente misurabile. Chi "inquina" con AI deve essere regolato come chi inquina producendo jeans,frigoriferi, auto, etc. Già dal 2023 esiste un Manifesto assolutamente ignorato .https://sostenibilitadigitale.it/advocacy/manifesto-per-la-sostenibilita-digitale-dellintelligenza-artificiale/